
Tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta, Liliana Cavani ha già all’attivo documentari e film come Francesco, Galileo e I cannibali che l’hanno portata all’attenzione di critica e pubblico, creando dibattiti intorno alle sue anticonformistiche letture di personaggi ed episodi della storia. Di lì a poco, girando L’ospite, si occuperà anche di manicomi. Questo in piena rivoluzione basagliana. Nel mentre, si ricorda di aver letto Simone Weil, rimanendo colpita dalla figura della mistica e filosofa francese, capace di “sporcarsi le mani” con la quotidianità più misera, ai suoi tempi rappresentata dalla vita in fabbrica e dalla guerra. Con la collaborazione di Italo Moscati, scrive una sceneggiatura. Pensa di fare un film, che non si farà. Elsa Morante le dà un altro libro, Milarepa, che sarà il film che precederà il successo mondiale de Il portiere di notte. Nel 1974, a distanza di pochi mesi dall’uscita di questo film, l’Einaudi pubblicherà Lettere dall’interno. Racconto per un film su Simone Weil. Questa nuova edizione della sceneggiatura s’inserisce nella “renaissance” weiliana. Ad arricchire il volume, curato da Fabio Francione, vi è una conversazione con la regista che ricostruisce la cornice temporale in cui la sceneggiatura è stata scritta e la ricezione della Weil in Italia.
Dettagli libro
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Editore
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Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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A cura di
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Collana
Sull'autore
Liliana Cavani
Liliana Cavani (Carpi, 12 gennaio 1933) giovanissima si laurea in Lettere Antiche a Bologna. Successivamente si diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia. Per la Rai comincia a realizzare documentari che entrano nella storia della televisione pubblica come Storia del Terzo Reich o La donna nella Resistenza. Nel 1966, grazie all’intuizione di Angelo Guglielmi, gira il suo primo Francesco. Nel corso della sua carriera saranno tre i film dedicati al poverello d’Assisi. Tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta realizza alcuni film entrati nell’immaginario cinematografico mondiale come Galileo, I cannibali, L’ospite, Milarepa e soprattutto Il portiere di notte. Il suo ultimo film è L’ordine del tempo, tratto dall’omonimo libro di Carlo Rovelli, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, manifestazione che le ha assegnato il Leone d’Oro alla carriera. Nella sua attività ha anche curato la regia di opere liriche e diretto commedie per il teatro.