Memoria, narrazione autobiografica e infanzia Come i bambini raccontano gli eventi personali

Memoria, narrazione autobiografica e infanzia

Come i bambini raccontano gli eventi personali

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I recenti studi condotti nell’ambito della psicologia narrativa hanno dimostrato che sin dai primi mesi di vita i bambini iniziano a sviluppare la sofisticata capacità di ricordare e raccontare le esperienze vissute in prima persona. A ben vedere, le caratteristiche strutturali e contenutistiche dei resoconti autobiografici evolvono in modo graduale e vengono modellate direttamente dalle strutture sociali che forniscono format narrativi utili per riuscire a parlare di sé. Se da un lato la comunità scientifica ha riconosciuto il ruolo dello storytelling inteso come strumento indissolubilmente correlato a competenze quali la progettazione, il pensiero controfattuale e il mind reading, dall’altro lato negli ultimi anni ha dimostrato anche che la mappatura della realtà nella prima infanzia è di tipo visivo. È questo il motivo per il quale le narrazioni visive sequenziali autobiografiche devono essere riconosciute come strumenti cognitivo-emotivi privilegiati che devono obbligatoriamente entrare a far parte delle progettazioni educative rivolte a bambini dai tre ai dodici anni.

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Sull'autore

Ludovica Broglia

Ludovica Broglia è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Educazione e Scienze Umane dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Si occupa di memoria e narrazione autobiografica in età infantile e di visual storytelling.

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