La morte e il labirinto Raymond Roussel

La morte e il labirinto

Raymond Roussel

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Pubblicato lo stesso anno di Nascita della clinica (1963), questo testo su Raymond Roussel occupa una posizione anomala all’interno dell’opera di Michel Foucault. Libro segreto, “stanza privata”, scritto durante alcune estati e mai reclamato come parte organica del suo percorso teorico, rimane sospeso tra discrezione e invisibilità. Eppure, in queste pagine, Foucault affronta per la prima volta, e in modo sistematico, un’opera letteraria: quella di uno scrittore enigmatico e radicale, capace di trasformare il linguaggio in una macchina combinatoria al tempo stesso limpida e impenetrabile. Il doppio, l’identico, la variazione, la ripetizione: l’universo di Roussel, letto con pazienza e rigore, appare come una retorica pura, una letteratura che si piega su se stessa fino a generare il proprio glossario. Un trattato sull’illusione del dire, sull’ingranaggio verbale che, dicendo, scivola altrove.

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Sull'autore

Michel Foucault

Michel Foucault (1926-1984) ha insegnato Storia dei sistemi di pensiero al Collège de France di Parigi, i cui Corsi sono in costante via di pubblicazione. Tra i più celebri filosofi del Novecento, ricordiamo i suoi libri più noti e dibattuti: Storia della follia, Le parole e le cose, Sorvegliare e punire, Storia della sessualità (in tre volumi). L'intera produzione è racchiusa nei Dits et Ecrits, edita nel 1994 da Gallimard, parzialmente tradotta negli Archivi Foucault in tre volumi presso Feltrinelli.

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