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Dopo aver ispirato i celebri film Alive – Sopravvissuti e La società della neve, la vera storia di quella drammatica odissea viene raccontata in prima persona da Eduardo Strauch, uno dei sedici sopravvissuti al disastro aereo del 1972. Un velivolo con a bordo quarantacinque persone precipita nel cuore selvaggio della cordigliera delle Ande. Inizia così una lotta estrema per la sopravvivenza: settantadue giorni su un ghiacciaio a quasi quattromila metri, senza cibo né riparo, tra valanghe, freddo implacabile e scelte indicibili – come nutrirsi dei corpi dei compagni morti. Ma Fuga dal silenzio non è soltanto il racconto di quello che accadde. È un viaggio profondo nella memoria e nel silenzio interiore che segue il trauma. Una narrazione intensa e limpida, che restituisce il volto più umano di una delle vicende più sconvolgenti del nostro tempo.

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Sull'autore

Mireya Soriano o

Mireya Soriano (Montevideo, 1948) è ingegnere civile e una scrittrice premiata in numerosi concorsi letterari. È autrice di diversi romanzi tra cui: Deja que llore el mar (2014); El cielo de la lechuza (2017). Legata alla storia dell’incidente sulle Ande fin dal momento in cui si verificarono i fatti, ha saputo trovare una perfetta sintonia con Eduardo Strauch nella descrizione di questo viaggio introspettivo.

Eduardo Strauch

Eduardo Strauch (Montevideo, 1947) vive in Uruguay, dove esercita da oltre cinquant’anni la professione di architetto. Artista visivo di riconosciuto talento, la sua pittura riflette la profondità di un’esperienza umana eccezionale: quella della sopravvivenza alla tragedia delle Ande del 1972. Negli anni, ha portato la sua testimonianza in tutto il mondo, partecipando a conferenze e incontri in cui condivide le riflessioni maturate in quei giorni estremi, segnati dal silenzio e dalla vastità della montagna.

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