
L’ultima generazione dei sufi presenta la biografia e le massime dei 24 maestri che chiudono il Kitab Tabaqat al-Sufiyya di Abd al-Rahman al-Sulami. Consegnare questa traduzione si configura come un’operazione antropologica. La forma di scambio che intercorre tra gli attori della conoscenza evoca le tre regole del dare, ricevere e ricambiare, che strutturano il principio di reciprocità esposto in Essai sur le don di Marcel Mauss, tre momenti chiave che guidano le relazioni umane e disciplinano le dinamiche che si instaurano in uno scambio libero e volontario. Sulami dona un’opera sul tasawwuf che noi riceviamo e ricambiamo con una traduzione e un tentativo di diffusione per rendere giustizia alle intenzioni dell’autore e sensibilizzare il lettore ad accogliere l’eredità spirituale di Sulami consolidata nel suo vocabolario sufi. Il confronto con tale eredità è un impegno attuale da non rimandare. Nell’epoca dell’estetizzazione del sacro in cui si mescolano religioni fai da te, pratiche terapeutiche finalizzate al benessere e culto delle immagini, il rischio è quello di divulgare letture superficiali del sufismo omettendo secoli di pietà religiosa.
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Italian -
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About the author
Sulamī
Sulamī nacque nel 937 e visse a lungo con il nonno materno Ismail ibn Nugayd al-Sulami, eminente sayh della malamatiyya e discepolo di Abu Utman al-Hiri. Crebbe nell’ambito di una solida tradizione di sapere dotto, in particolare dello hadit, per poi iniziare a viaggiare secondo una consuetudine diffusa all’epoca al fine di raccogliere le tradizioni del Profeta e le massime dei maestri sufi. Fu un importante agiografo e scrisse un celebre commento al Corano. A Nisabur eresse un ospizio, dimora e luogo di studio per i suoi allievi che attinsero alla ricca biblioteca, lì morì il 12 novembre 1012 e la sua tomba divenne rapidamente un luogo visitato per la sua baraka.