Kathrine Switzer è una ragazza come tante, ma c’è una cosa che la rende unica: le piace correre. E nell’America degli anni Sessanta la corsa non è considerata uno sport adatto alle donne, a cui è vietata la partecipazione a gare e competizioni. Kathrine, però, ha scoperto che correre la fa sentire libera e forte come non è mai stata prima, e così continua ad allenarsi: un miglio di corsa al giorno la porta nel 1967, all’età di vent’anni, a diventare la prima donna a correre la maratona di Boston.
La storia vera di un’atleta più veloce di sessismo e pregiudizi, che ci insegna che il segreto per raggiungere i propri sogni è non arrendersi mai, ma continuare a lottare.Dettagli libro
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Italiano -
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