Trattato di ontologia Essere e spazio

Trattato di ontologia

Essere e spazio

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In questo Trattato di ontologial’Autore studia l’azione dell’essere a partire dal basso: dal nostro modo di operare di enti su enti. Svolge dunque una “ontologia differenziale”, mediante l’individuazione dei diversi livelli di “impossibilità trascendentale”, attraverso cui è necessario passare per pensare. Constatando l’impossibilità di pensare l’oggetto restando al livello di partenza, si evidenzia la necessità di un passaggio a una molteplicità di modi d’essere qualitativamente differenti (spazio, movimento, tempo, memoria etc.), in un percorso ontologico dall’oggettivo al meno oggettivo, mediante metafore linguistiche, che traspongono i significati da un livello all’altro. Dall’ontologia differenziale si passa poi all’ontologia integrale, che ne è l’inverso complementare. L’ontologia integrale dà conto dello spessore ontologico della realtà, nella quale i differenti livelli sono integrati. Ciò avviene mediante un’analisi dell’idea di “valore assoluto”, attraverso l’esame dei “trascendentali”: bello, vero e bene.

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Sull'autore

Vittorio Mathieu

Vittorio Mathieu ha insegnato presso le Università di Trieste e di Torino ed è Professore emerito di quest’ultima. Dal 1987 è Socio Nazionale dell’Accademia dei Lincei e Socio Nazionale dell’Accademia delle Scienze di Torino. È stato vice-presidente del Comitato Premi della Fondazione Internazionale Balzan; membro del Consiglio Nazionale per la Bioetica presso la Presidenza del Consiglio del Governo italiano; Presidente del Comitato scientifico della Fondazione Ideazione. È stato inoltre membro e vicepresidente del Consiglio esecutivo dell’UNESCO; membro del comitato per le Scienze Storiche, Filosofiche e Filologiche del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR); rappresentante italiano nella Commissione consultiva del Consiglio Europeo contro il razzismo e la xenofobia. Tra le sue numerose opere: Bergson. Il profondo e la sua espressione (1954, 1971); La filosofia trascendentale e l’Opus postumum di Kant (1958); Leibniz e Des Bosses (1960); Dio nel «Libro d’ore» di Reiner Maria Rilke (1968); La speranza nella rivoluzione (1972); La voce, la musica, il demoniaco (1983); Filosofia del denaro (1985); Perché leggere Plotino (1992); Goethe e il suo diavolo custode (2002).

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