Se la mente può rispecchiare una totalità di cose (o mondo), può essa rappresentare/intendere il suo modo di rispecchiare tale mondo? Questa serie di studi (“stati”) indaga i possibili rapporti che intercorrono (e le reciproche influenze che si esercitano) tra linguaggio e ambiente, tra costruzione linguistica e formazione ecologico-storica. L’agenzia linguistico-razionale umana deve stabilizzare due fattori divergenti: 1) l’acquisizione di informazione esterna; 2) la struttura interna della “bolla cognitiva” che essa inevitabilmente costituisce per mantenersi in un ambiente pratico-conoscitivo. Quali possibili conseguenze filosofiche derivano dai processi di costruzione di questo difficile equilibrio? Quale funzione assume il linguaggio come strumento identificatorio e proiettivo delle vicende di un singolo o di una comunità? Forse, ogni narrazione del proprio sé (anche comunitario) è una strategia adattiva per proteggersi da alterità informative incalcolabili.
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Lingua
Italiano -
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Sull'autore
Fabio Presutti
Fabio Presutti è laureato in Filosofia presso l’Università degli Studi di Perugia. Ha vissuto nel Regno Unito per alcuni anni e ha conseguito il Dottorato in Filosofia Moderna e Contemporanea presso l’University of Dundee in Scozia. Dopo aver lavorato come docente di lingua inglese, oggi insegna filosofia e storia in un liceo scientifico. Ha pubblicato alcuni articoli per riviste accademiche di filosofia, inglesi, americane, italiane e, nel 2012, il libro Deleuze e Sgalambro: dell’espressione avversa (2012).

