
Scrittura, vocazione, vita
Il problema-Socrate e il sistema enciclopedico di fronte a macchine intelligenti
Gian Paolo Faella
Può una macchina produrre (buona) cultura? L’ostacolo più grande affinché questo accada sembra risiedere nella caratteristica parzialità dello sguardo umano, associato, com’è, al timbro morale della vocazione dell’intellettuale. Ciascun convocato allo scrivere seleziona infatti soltanto una parte del sé e la sviluppa, secondo una peculiare rinuncia che è estranea all’etica macchinica. Il libro presenta un’analisi morale di otto vocazioni della scrittura (Economia, Politica, Diplomazia, Narrativa, Filosofia, Teatro, Storia, Poesia) che risultano dalla combinazione di archetipi più semplici rappresentanti modalità elementari di interazione umana (Inoltrare, Guidare, Nascondere, Confessare, Emulare, Imitare, Descrivere, Evocare). Sullo sfondo, il tema già platonico del rapporto tra oralità e tecnologie della conoscenza, con particolare riferimento alla prima di esse, la scrittura, e con uno sguardo su quella più attuale: l’intelligenza artificiale.
Dettagli libro
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Editore
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Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Collana
Sull'autore
Gian Paolo Faella
Gian Paolo Faella è dottore di ricerca in Storia delle idee. Filosofia e scienza presso la Scuola Normale Superiore di Pisa e insegnante di Filosofia e Storia al Liceo di Lugo. Già co-organizzatore di “Market Square” presso il CRASSH dell’University of Cambridge, è nel coordinamento scientifico-editoriale della rivista “Shift. International Journal of Philosophical Studies”. Autore di articoli, saggi e monografie, si occupa degli intrecci tra diverse forme culturali e scientifiche.