
Il tentativo di configurare uno spazio politico e istituzionale scevro da relazioni di dominio fra individui, gruppi, classi conduce a interrogarsi sulle ragioni dell’asimmetria nei rapporti umani, sulle origini della gerarchia e a scontrarsi, in definitiva, con il potere. Assecondando una simile tensione, questo lavoro studia il potere, analizzato principalmente nella sua accezione politica, come concetto distinto dalla violenza e lontano dalla mera coercizione, conduce un breve excursus storico sulla sovranità dello Stato e mette in luce le radici anarchiche della democrazia. La rivendicazione di una legge che sia espressione di autonomia, quindi frutto di una pratica discorsiva diffusa, consente di individuare una nozione giuridica dell’autorità quale posizione istituzionale di autogoverno e di gestione di spazi pubblici aperti alle rivendicazioni, i cui confini possono in ogni momento essere ridefiniti attraverso una contestazione propriamente politica. Liberata da un’archè (“inizio” o “principio” che consente di comandare), la politica radicalmente democratica invoca un principio d’anarchia che possa sostenerne l’azione, depone qualunque altro fondamento e sembra trovare in una teoria del diritto antiautoritario l’unico statuto utilizzabile per la regolamentazione libertaria della vita pubblica, di cui incessantemente ricerca e prova a ridefinire struttura e forma organizzativa.
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Lingua
Italiano -
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Sull'autore
Attilio Alessandro Novellino
Attilio Alessandro Novellino è assegnista di ricerca in filosofia del diritto presso l’Università di Parma. La sua attività riguarda la filosofia del diritto e della teoria politica. Attivo da oltre un decennio nel campo della musica sperimentale elettroacustica, ha pubblicato numerosi lavori discografici apprezzati a livello internazionale e ha partecipato a festival e rassegne del settore. Cura due trasmissioni radiofoniche dedicate al suono e al pensiero radicale.