La vita narrata Memoria, soggettività e politica

La vita narrata

Memoria, soggettività e politica

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In questo libro, che riunisce alcuni dei suoi lavori più recenti, Leonor Arfuch chiama a partecipare a una “conversazione di gruppo” una molteplicità di espressioni culturali che mettono in tensione la dimensione soggettiva e quella pubblica. Lo fa a partire dall’idea di spazio biografico, inteso come “trama simbolica, epocale, come orizzonte di intellegibilità per l’analisi della soggettività contemporanea”. Una soggettività che emerge nella “svolta affettiva”, che si manifesta nell’intramontabile interesse per l’auto/biografia, nelle recenti forme dell’autofiction, nella tensione memoriale, nel lavoro degli scrittori che in America Latina rielaborano traumi allo stesso tempo storici e personali, e ancora nelle arti visive, che affrontano la sottile relazione tra memoria, narrazione e costruzione dell’identità. Espressioni mosse da quella tentazione biografica che non è altro che l’eterno desiderio di fermare in un’immagine la fugacità dell’esistenza, insomma, di narrare la vita.

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Sull'autore

Leonor Arfuch

Leonor Arfuch è docente e ricercatrice presso l’Universidad de Buenos Aires. Gli ambiti disciplinari delle sue ricerche sono la Sociologia e gli Studi culturali, e i suoi lavori offrono alcuni dei più attuali strumenti di analisi per gli studi sulla narrazione, la soggettività e la memoria individuale e collettiva. Tra i più recenti: El espacio biográfico. Dilemas de la subjetividad contemporánea (2002), Crítica cultural entre política y poética (2008) e Memoria y autobiografía. Exploraciones en los límites (2013).

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