La romania di Ceaușescu tra farsa e tragedia Il sentimento tragico della Storia

La romania di Ceaușescu tra farsa e tragedia

Il sentimento tragico della Storia

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La tragedia rappresenta uno dei più vasti ambiti di interesse e di indagine dal punto di vista letterario, teatrale e filosofico. Questo volume ricerca, nello specifico, un possibile “sentimento tragico della Storia”, ispirandosi a Miguel de Unamuno. Si guarda a Karl Marx, quindi alla Storia come “tragedia” nell’interpretazione di Arnold Toynbee e di Oswald Spengler, alla dialettica tra tragedia e Storia di Lucien Goldmann – e György Lukács –, sino alla “tragedia del popolo” di Orlando Figes. Attraverso la definizione della Storia come tragedia e farsa, si procede a una doppia lettura di un contesto storico delimitato, quello della Romania di Nicolae ed Elena Ceaus˛escu, identificando gli atti attraverso cui la tragedia della Storia si struttura, per poi ripresentarsi sotto forma di farsa. In particolare, si considerano la forma della farsa e il teatro delle minoranze magiare in Romania, capaci di rileggere la tragedia della Storia attraverso testi con elementi religiosi o di puro Assurdo, sino al ripresentarsi della Storia e dell’ideologia nella farsa di autori romeni come Staˇnescu, che fanno propri alcuni elementi della “revenge parody” a fine quasi catartico, nel re-enactment dello svizzero Milo Rau, nei documentari di Andrei Ujica, o nei lavori di Matei Vis¸niec e Norman Manea.

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Sull'autore

Armando Rotondi

Armando Rotondi è Associate Professor in Performance theory e presidente del corso di laurea magistrale in Teatro presso l’Institute of the Arts Barcelona – Liverpool John Moores University. Ha svolto attività di ricercatore in visita presso l’Università di Bucarest e l’Istituto Romeno di Cultura. Ha insegnato nelle Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” e “Federico II”, all’Università degli Studi di Verona e alla Nicolaus Copernicus University di Torun´ (Polonia). Come ricercatore in visita ha lavorato alla Comenius University di Bratislava (Slovacchia). È curatore della sezione “Theatre and Adaptation” per The Theatre Times (New York) e tra i Project Leader del progetto “Make a Move”, finanziato dal programma Europa Creativa. È stato relatore in più di quaranta convegni internazionali e ha pubblicato più di quaranta tra saggi in volume e articoli scientifici. Tra le sue monografie: Roberto Bracco e gli “–ismi” del suo tempo (2010), Eduardo De Filippo tra adattamenti e traduzioni nel mondo anglofono (2012), “Il nome della rosa” a teatro. Aspetti scenico-letterari di “Numele Trandafirului” da Umberto Eco a Grigore Gont¸a (2015). Al teatro romeno ha dedicato diversi studi presentati in convegni internazionali; sull’argomento collabora stabilmente con l’Università di Craiova.