La libertà d’insegnamento in Brasile e l’elezione del presidente Bolsonaro

La libertà d’insegnamento in Brasile e l’elezione del presidente Bolsonaro

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Mentre in Brasile la campagna per le elezioni presidenziali del 2018 non era ancora conclusa, la polizia perquisì decine di università, sequestrando striscioni e interrompendo lezioni. Sosteneva che quella era propaganda elettorale, vietata per legge negli edifici pubblici. In realtà, la polizia censurava l’autonomia delle università e la libertà d’insegnamento, e non la propaganda elettorale: il volume documenta la vasta polemica che coinvolse tutto il Brasile. Pochi giorni dopo le perquisizioni, il Tribunale Supremo annullava le disposizioni repressive: quella sentenza e altri documenti sono tradotti nel volume. L’atteggiamento censorio del nuovo governo di destra si rivela anche in un suo progetto di legge che proibisce i discorsi politici nelle scuole, istigando gli scolari a filmare i docenti che fanno “propaganda politica” in classe e, poi, a inviare questi filmati a un apposito sito. Per le libertà fondamentali si annunciano tempi duri.

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Sull'autore

Mario G. Losano

Mario G. Losano, Professore emerito di Filosofia del diritto e Informatica giuridica, è socio dell’Accademia delle Scienze di Torino e Associate Researcher del Max-Planck-Institut per la Storia del Diritto Europeo a Francoforte. Sul Brasile ha pubblicato la biografia del giurista Tobias Barreto e un volume sul Movimento dei Senza Terra. Nel 1973 tenne a San Paolo il primo corso di Informatica giuridica in Brasile, dove insegna quasi ogni anno.

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