L’uomo della vacca

L’uomo della vacca

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L’Uomo della vacca è un testo misterioso e praticamente dimenticato (non fosse per Pablo Neruda) di un filosofo, mistico e flâneur argentino, veterinario, agronomo, politico fallito, sconosciuto, Omar Viñole, che nel 1956 diede alle stampe per la prima e unica volta questo volume, mai tradotto prima né mai arrivato al pubblico italiano ed europeo. Il racconto è frutto delle provocatorie peregrinazioni di un uomo in compagnia di una vacca per le strade di Buenos Aires, in protesta contro la corruzione degli anni ’30 del secolo scorso, in un cammino di conquista di sé anarco-cristiano e cinico-stoico, in nome della vita socratica, del gusto per lo scandalo e soprattutto della concezione poetica e spirituale del mondo. Un testo critico attualissimo da scoprire a distanza di quasi un secolo di immeritato oblio.

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Sull'autore

Omar Viñole

Omar Viñole (1904-1967) fu autore di prosa, poesia, saggistica scientifica, pamphlettistica politica, in larga parte inedita o pubblicata a proprie spese. Nativo di un comune agricolo pampeano a sud di Buenos Aires, discendente di immigrati italiani, liguri o piemontesi, si laureò in Agraria e Veterinaria a Cordoba, lavorò come veterinario e agronomo, fu uno dei pionieri del gandhismo e dell’interesse per le filosofie orientali in Argentina, fondò una scuola di meditazione e condusse alcune fallimentari campagne politiche provinciali. Fu anche scultore, pittore e amico di Pablo Neruda, che lo ricordò con affetto nelle sue memorie postume.