L’infinito tangibile Vincent Van Gogh, Il Giardiniere, L’Arlesiana

L’infinito tangibile

Vincent Van Gogh, Il Giardiniere, L’Arlesiana

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Le opere di Vincent Van Gogh esercitano da sempre un intenso impatto emotivo sull’osservatore, ma dietro le immagini si celano spesso contenuti latenti che hanno origine nel mondo interiore dell’artista. È questo il caso di due capolavori nelle collezioni della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, Il Giardiniere e L’Arlesiana, realizzati a poca distanza di mesi l’uno dall’altro nel periodo in cui l’artista era rinchiuso nell’istituto per malati mentali di Saint-Rémy. L’anno passato nel manicomio fu per il pittore un periodo di solitudine e di profonda malinconia: tra crisi psichiche, pensieri di morte, speranze di rinascita e desiderio di superare il tempo contingente mediante la pittura. L’interpretazione iconografica, stilistica, metaforica dei due dipinti riflette i diversi momenti di questo percorso interiore, rivelando significati inediti. Il libro ripercorre la formazione religiosa e culturale dell’artista, il suo rapporto conflittuale con l’amico Paul Gauguin, l’elaborazione di un personale concetto di ritratto moderno, nonché la ricerca costante di una dimensione sacra dell’arte e dell’esistenza.

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Sull'autore

Stefania Frezzotti

Stefania Frezzotti, storica dell’arte, ha curato le collezioni di pittura e scultura del XIX secolo della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Tra le pubblicazioni si ricordano: Galleria Nazionale d’Arte Moderna & MAXXI. Le collezioni 1958-2008 (coautori: C. Italiano e A. Rorro, 2009), Dante Gabriel Rossetti, Edward Burne-Jones e il mito dell’Italia nell’Inghilterra vittoriana (coautori: M.T. Benedetti e R. Upstone, 2011), D’après Rodin. Scultura italiana del primo Novecento (2014) e Secessione e avanguardia. L’arte in Italia prima della Grande Guerra 1905- 1915 (2014).

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