
L’adattamento cinematografico non esiste: questa la tesi che l’autrice, attraverso una quantità di solide, ragionate, dilettevoli argomentazioni, dimostra conducendo nel demi-monde della trasfigurazione di un’opera letteraria in un film, popolato da oscuri personaggi come lo Scrittore, lo Sceneggiatore, il Regista, il Produttore e, ultimo ma non ultimo, chi invece ne accoglie il risultato con maggiore o minore soddisfazione: lo Spettatore. Dopo una doverosa, breve e rapida storia di questa pratica, antica quanto il cinema, e dei suoi teorici, si viene sospinti all’inseguimento dell’orchidea fantasma di Adaptation di Spike Jonze e per i macabri meandri delle varie versioni filmate del romanzo Shining di Stephen King, a partire da quella più celebre di Stanley Kubrick, senza dimenticare, ça va sans dire, il ruolo, segreto ma essenziale, del costume cinematografico.
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Lingua
Italiano -
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Sull'autore
Silvia Vacirca
Silvia Vacirca è una storica interessata al rapporto tra il cinema, il costume, la moda e le arti. Insegna Fashion in Audiovisuals alla Sapienza Università di Roma e Storia della moda alla RUFA - Rome University of Fine Arts. Nel 2013 ha vinto il Premio Limina per la traduzione italiana di Storytelling in Film and Television di Kristin Thompson ed è autrice di Fashioning Submission. Documenting Fashion, Taste and Identity in WWII Italy Through Bellezza Magazine (2023). Ha partecipato a numerosi convegni internazionali e ha pubblicato su riviste scien- tifiche come “Cinergie. Il Cinema e le altre Arti”, “ZoneModa Journal”, “Film, Fashion & Consumption”, “Studies in Costume & Performance” e “Journal of Italian Cinema & Media Studies”.