Jung e il cinema Il pensiero post-junghiano incontra l’immagine filmica

Jung e il cinema

Il pensiero post-junghiano incontra l’immagine filmica

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Il pensiero di Jung non è utile solo per la terapia: è un mezzo per interpretare il mondo, e quindi anche per comprendere il linguaggio dei film. Tra Pulp Fiction, Blade Runner e 2001: Odissea nello spazio, questo libro applica per la prima volta la psicologia junghiana all’analisi cinematografica. Per tutti gli appassionati di cinema, ma anche per chi si interessa di Cultural Studies e di Media Studies, una lettura interdisciplinare, originale e innovativa del “pensiero del profondo”.

Testi di: John Beebe, Pat Berry, Mary Dougherty, Don Fredericksen, Christopher Hauke, Luke Hockley, John Hollwitz, John Izod, Lydia Lennihan, Jane Ryan, James Wyly, Don Williams.

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Sull'autore

Ian Alister

Ian Alister è formatore e supervisore per la Society of Analytical Psychology di Londra. Pratica privatamente training analitico a Cambridge.

AA. VV.

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