
Ormai, da quasi due secoli, si parla con intensità e profondità di linguaggio del Gesù storico. La storia del cristianesimo, l’antropologia culturale, la filologia biblica sono diventate centrali nell’esaminare la figura di Gesù, e questo orientamento ha spesso condotto (come accadeva già nel corso del XVIII secolo, soprattutto francese) a disconoscerne o ad attenuarne la divinità. È possibile allora che un filosofo, che non ha particolari abilità nelle discipline già citate, s’interroghi su quello che è stato il Gesù metafisico, quello cioè che anticamente veniva delineato non dalla storia, ma da un incontro tra il testo biblico e la filosofia greca? Accadde allora qualcosa che oggi non appartiene più alla nostra cultura, e cioè che la filosofia greca, insistendo sul carattere divino della figura del Figlio, talvolta ne mise in ombra quella umanità che pure è tanto presente nei Vangeli.
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Italiano -
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Sull'autore
Guglielmo Forni Rosa
Guglielmo Forni Rosa ha insegnato Filosofia morale e Antropologia filosofica all’Alma Mater Studiorum Università di Bologna. La sua ricerca nel campo della filosofia si è rivolta specialmente al rapporto fra religione cristiana e società moderna. Recentemente ha pubblicato: Leggere Rousseau. Antropologia, politica e religione (2019); Tra Dio e il Nulla. Introduzione al pensiero di Giovanni della Croce (2021), Cristianesimo e modernità (2021) e L’amore impossibile. Filosofia e letteratura da Rousseau a Lévi-Strauss (2022).