
Geografie parallele
Lo studio e l’insegnamento della Geografia nelle università di Pavia e di Milano dall’Unità al Secondo dopoguerra
Guglielmo Scaramellini
Giuseppe Rocca
L’espressione “geografie parallele” indica le forme che caratterizzano lo studio e l’insegnamento della materia nelle università di Pavia e di Milano dall’Unità d’Italia a metà Novecento. La definizione del quadro giuridico e operativo dell’antico Ateneo di Pavia e dell’Accademia Scientifico-Letteraria di Milano si deve all’applicazione della Legge Casati (1859), che prevede specifiche norme per le due università lombarde (nonché per il futuro Politecnico di Milano). Le due facoltà letterarie competono però nell’attrazione di docenti, studenti e risorse finanziarie, tanto che ognuna delle due rischia la soppressione per consentire la sopravvivenza dell’altra. Soltanto la Legge Coppino (1879) ripristina la piena funzionalità della facoltà pavese e un modus vivendi fra i due atenei, che – ora sì – possono procedere per vie parallele evitando reciproche interferenze, anche grazie all’aumento degli studenti, alla presenza di docenti di livello adeguato e alla maggiore disponibilità di risorse economiche.
Dettagli libro
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Editore
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Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
422 -
Collana
Sull'autore
Guglielmo Scaramellini
Guglielmo Scaramellini ha studiato e professato Geografia presso le università di Torino, Modena e Milano (Statale e Cattolica). Si è occupato soprattutto di Geografia umana, con ricerche su città e metropoli, sistemi economici e insediativi delle società di montagna e in specie alpine; valore delle testimonianze di viaggio per la conoscenza della Terra e altro ancora. Si è inoltre occupato di microstoria, in chiave politico-istituzionale ed economico-sociale, in specie di migrazioni in età moderna.
Giuseppe Rocca
Giuseppe Rocca ha studiato presso le università di Pavia e Genova. In quest’ultima e in quella di Milano ha insegnato Geografia economica, Geografia umana, Geografia del turismo, Teoria e metodi della Geografia, con studi che hanno privilegiato la mobilità spaziale di persone, beni, informazione, il fenomeno turistico nelle sue connotazioni geo-storiche e l’evoluzione scientifica del pensiero geografico tra Ottocento e Novecento. Insegna tuttora Fonti e strumenti per l’analisi geo-storica del territorio.