Forme della singolarità Da Michaux a Quignard

Forme della singolarità

Da Michaux a Quignard

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Il libro è dedicato ad alcuni fra i maggiori scrittori di lingua francese del secolo scorso. Prendendo in considerazione, a seconda dei casi, determinati libri oppure tematiche rinvenibili in parecchie opere, si evidenziano le particolarità di stile e di pensiero che caratterizzano ciascuno di questi autori. Un dato ricorrente, per esempio, consiste nella loro attrazione verso le immagini, sia che le producano essi stessi in quanto scrittori-pittori (Michaux, Klossowski, Char), sia che le descrivano in testi critici o narrativi (Leiris, Simon, Quignard). In altri casi si tratta per loro, ricorrendo esclusivamente al linguaggio verbale, di rappresentare luoghi immaginari, vagamente infernali (Beckett, Blanchot), o persino di rileggere in maniera imprevista i testi della tradizione religiosa (Jabès, Caillois). Ad accomunare tutti questi autori è una concezione della scrittura intesa quale assidua e fruttuosa ricerca di forme di pensiero e di espressione fortemente originali, che possano corrispondere a ciò che essi avvertono, a ragion veduta, come il loro specifico e inconfondibile modo di essere.

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Sull'autore

Giuseppe Zuccarino

Giuseppe Zuccarino, nato nel 1955, è critico e traduttore. Ha pubblicato vari volumi di saggi: La scrittura impossibile (1995); L’immagine e l’enigma (1998); Critica e commento. Benjamin, Foucault, Derrida (2000); Percorsi anomali (2002); Il desiderio, la follia, la morte (2005); Il dialogo e il silenzio (2008); Da un’arte all’altra (2009); Note al palinsesto (2012); Il farsi della scrittura (2012); Prospezioni. Foucault e Derrida (2016); Immagini sfuggenti. Saggi su Blanchot (2018). Tra i libri da lui tradotti figurano opere di Mallarmé, Bataille, Klossowski, Blanchot, Caillois e Barthes.

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