Divinità queer Candomblé, Santería e Vodou: transcorporeità nelle religioni dell’atlantico nero

Divinità queer

Candomblé, Santería e Vodou: transcorporeità nelle religioni dell’atlantico nero

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In Divinità queer Roberto Strongman esamina il Vodou haitiano, la Santería cubana e il Candomblé brasiliano per dimostrare come i rituali religiosi di possessione e trance permettano agli esseri umani di vedere sé stessi quali incarnazioni del divino. In questi rituali, la commistione tra umano e divino produce identità di genere indipendenti dal sesso assegnato alla nascita. In contrasto con la visione cartesiana dello spirito chiuso nel corpo, nelle religioni afrodiasporiche il corpo è un luogo aperto. Mostrando come la possessione e la trance siano un aspetto primario delle religioni dell’Atlantico nero, Strongman delinea la transcorporeità quale rappresentazione culturale, prettamente afrodiasporica, della psiche umana, dell’anima e del genere, intesi come molteplici, rimovibili ed esterni al corpo, che funziona come loro casa.

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Sull'autore

Roberto Strongman

Roberto Strongman è professore di Black Studies presso l’Università di Santa Barbara, in California. Si occupa principalmente di Comparative Caribbean Cultural Studies, nei quali adotta un’ottica interdisciplinare che unisce religione, storia e sessualità. Inoltre, il suo lavoro si basa su un approccio transnazionale e multilingue – comprendendo tutte quelle esistenti e parlate nei Caraibi – che ha origine nella Créolité, un movimento accademico nato in Martinica, dove Strongman è stato dissertation fellow. Divinità queer è il suo primo libro, con il quale è stato fi nalista al Lambda Literary LGBTQ Studies Award.

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