Corporeità e natura in Leopardi

Corporeità e natura in Leopardi

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In Giacomo Leopardi poesia e filosofia convergono verso una visione tragica, intrisa di corporeità, di natura e del posto occupato in essa dagli uomini e dagli altri viventi. Il libro segue alcuni percorsi privilegiati della corporeità in Leopardi, nel rapporto tra corpo sano e corpo malato, nella dinamica della malinconia e delle illusioni, nella descrizione del “corpo delle nazioni”, nella messa in gioco del rapporto tra corporeità e orizzonte cosmico. La tensione tra bisogno di conoscenza e ricerca della felicità si apre all’illusione dell’infinito che scuote la corporeità umana dinanzi all’immensità della natura. Vengono trattati aspetti centrali del pensiero leopardiano desunti dall’intera produzione poetica, letteraria e filosofica di Leopardi: il rapporto con il (proprio) corpo, la riflessione sull’infinito e sull’indefinito, i nessi tra malinconia, conoscenza e rimembranza, le dinamiche del sogno e dell’immaginazione, il tema religioso, la lettura disincantata delle vicende moderne delle nazioni, il suo rapporto con Vico e il vichismo, la presenza della Luna, la visione cosmica e il viaggio sublime di Dedalo nei Paralipomeni.

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Sull'autore

Gaspare Polizzi

Gaspare Polizzi (Trapani, 1955) insegna Storia della Filosofia presso la IUL – Università di Firenze. I suoi studi leopardiani riguardano la filosofia della natura, la concezione della scienza, la formazione e l’immagine della scienza del tardo Settecento. Su Giacomo Leopardi ha pubblicato i seguenti volumi: Leopardi e la filosofia (2001); Leopardi e “le ragioni della verità”. Scienze e filosofia della natura negli scritti leopardiani (2003); Galileo in Leopardi (2007); «...per le forze eterne della materia». Natura e scienza in Giacomo Leopardi (2008).

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