Coercizione e diritto

Coercizione e diritto

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Dopo Herbert Hart, la filosofia del diritto specie angloamericana ha espunto senza troppi complimenti la coercizione dal diritto, almeno come sua caratteristica “essenziale”, oppure ne ha preservato il ruolo e l’importanza, ma conferendo a essa una posizione servente rispetto ai requisiti morali che il diritto, come tale, dovrebbe soddisfare. Negli scritti qui raccolti, l’autrice mostra l’insostenibilità di queste tesi e riafferma, in tema di rapporti tra diritto e forza, l’attualità della tradizione giuspositivista, alla luce della quale il monopolio e l’amministrazione della forza fisica sono il tratto saliente del fenomeno giuridico. Sostiene altresì, anche attraverso una critica all’interpretazione corrente del pensiero di Hart, che la centralità della coercizione nel (concetto di) diritto si integra pienamente col programma di separazione tra il diritto e la morale, e con la visione strumentale del diritto: vale a dire con i due aspetti basilari dell’anzidetta tradizione.

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Sull'autore

Anna Pintore

Anna Pintore è professore ordinario di Filosofia del diritto all’Università degli Studi di Cagliari. Tra le sue pubblicazioni: Norme e principi (1982); La teoria analitica dei concetti giuridici (1990); Il diritto senza verità (1996); I diritti della democrazia (2003); Democrazia e diritti (2010); Tra parole d’odio e odio per le parole (2021). Con Mario Jori ha pubblicato il Manuale di Teoria generale del diritto (ripubblicato nel 1995) e l’Introduzione alla filosofia del diritto (2014).

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