Cinema e psicanalisi Il significante immaginario

Cinema e psicanalisi

Il significante immaginario

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Quale contributo può dare la psicanalisi freudiana alla conoscenza del significante cinematografico? Questa domanda attraversa il libro di Christian Metz, padre della semiologia del cinema, in un tentativo grandioso di avvicinare la psicanalisi, l’analisi linguistica e le teorie del cinema. Sguardo, spettatore, identificazione e proiezione di sé sono questioni aperte e che, nelle intenzioni dell’autore, devono rimanere tali, per poter mappare l’universo di segni sempre nuovi che costituisce la singolarità del cinema. Un classico sempre attuale che si propone ancora come un interlocutore fecondo di qualunque studio voglia confrontarsi con le trasformazioni che i film e gli spettatori stanno attraversando nella nostra epoca del trionfo delle tecnologie digitali.

Dettagli libro

  • Editore

  • Testo originale

  • Lingua

    Italiano
  • Data di pubblicazione

  • Numero di pagine

    286

Sull'autore

Christian Metz

Christian Metz (Béziers, 1931 - Parigi, 1993), semiologo e critico cinematografico francese, è autore di contributi fondamentali per lo studio del linguaggio cinematografico in una prospettiva strutturalista e psicanalitica. Tra le opere tradotte in italiano ricordiamo: La significazione nel cinema (1995) e L’enunciazione impersonale, o Il luogo del film (1995).

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