Che cos’è la tolleranza

Che cos’è la tolleranza

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La tolleranza è una buona cosa sempre e comunque? Se Voltaire, nel periodo illuminista, è stato il grande sostenitore di questo principio quale cardine contro il fanatismo religioso, Marcuse, duecento anni dopo, ribalta la questione e guarda alla tolleranza con disincanto, accusando la società borghese di ispirarsi formalmente a tale principio per commettere, in realtà, ingiustizie ben peggiori. Dietro il discorso filosofico di Marcuse c’è la ferma critica al politicamente corretto a tutti i costi. Di fronte alle sfide del presente, il confronto tra le due posizioni risulta più che mai attuale. Ma, allora, ha senso parlare ancora oggi di tolleranza? E in quali termini? Forse possiamo proprio recuperare il concetto di tolleranza volterriano alla luce delle considerazioni di Marcuse.

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Sull'autore

Voltaire

Voltaire (1694-1778), scrittore e filosofo, fu uno degli animatori e degli esponenti principali dell’Illuminismo, insieme a Montesquieu, Hume, Rousseau, Diderot, d’Alembert. Tra le sue opere principali citiamo: il Trattato sulla tolleranza, il Dizionario filosofico, il Candido. Mimesis ha pubblicato nel 2016 La filosofia della storia.

Herbert Marcuse

Herbert Marcuse (1898 -1979) Laureatosi a Friburgo con Heidegger nel 1921, collaborò con Horkheimer e con Adorno nell’Istituto per la Ricerca Sociale di Francoforte e all’avvento del nazismo riparò negli US A, dove fu docente alla University of California. Profondo conoscitore di Hegel (Hegels Ontologie, 1932 e Reason and Revolution, 1941) e di Freud (Eros and Civilization, 1955), Marcuse ha fornito un’analisi duramente critica sia della società sovietica (Soviet Marxism, 1958) sia degli USA (One-Dimensional Man, 1964).

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