
Un tempo erano i comunisti a “mangiare i bambini”. Oggi, invece, tra le categorie maggiormente demonizzate ci sono i vegani. Nazivegano, radical chic, moralista, cagionevole di salute. Chi rinuncia ai cibi di derivazione animale è un costante bersaglio di offese e di pregiudizi più o meno strampalati. Si chiama “vegafobia”, termine coniato nel 2011 che combina tutte le forme di rappresentazione spregiativa dei vegani e del veganismo. Ma da cosa nasce questa avversione? Quali sono i motivi profondi? Questo saggio intende approfondire la vegafobia da un punto di vista socio-psicologico, è un invito ai “carnisti” a guardarsi dentro e ad affrontare l’irrazionale e il senso di colpa.
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Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Collana
Sull'autore
Dario Martinelli
Dario Martinelli, semiologo, è professore ordinario presso la Kaunas University of Technology (Lituania). Si occupa soprattutto di zoosemiotica, relazione tra esseri umani e altri animali e antispecismo. Su questi temi ha pubblicato diverse monografie, tra cui: Basics of Animal Communication (2017), Lights, Camera, Bark! (2014), Lettera a un futuro animalista (2014) e A Critical Companion to Zoosemiotics (2010).