Nostalgia Una piccola etica

Nostalgia

Una piccola etica

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Il tema della nostalgia è oggi particolarmente frequentato, non solo da filosofi, ma anche da sociologi, psicologi, politologi e studiosi dei processi culturali. Di volta in volta inquadrata come emozione effimera, sentimento, passione, questa modalità di vivere il tempo che passa e il cambiamento è studiata più per i suoi effetti sulle vicende politiche, le strategie di marketing, il benessere psicologico individuale, che per le implicazioni etico-filosofiche e antropologiche.

Se invece la nostalgia fosse una tonalità emotiva inaggirabile per l’umano, con cui nel presente il passato e il futuro si saldano e si fanno storia sensata? Sostenendo precisamente questa tesi, il libro valuta potenzialità e limiti della nostalgia in ordine alla vita morale e mette in guardia da una nostalgia ripiegata su un passato che logora e consuma.

Dopo aver ricostruito un percorso di pensiero dall’autonomia alla nostalgia, attraverso le figure della memoria e del desiderio, e analizzato alcuni autori del Romanticismo filosofico, in cui il pensiero della nostalgia prende forma tra luci e ombre, il libro traccia un bilancio critico, proponendo criteri per discernere tra approcci critico-ricostruttivi e tentativi di regressione identitaria, fino a sondarne alcuni sviluppi nell’ambito dell’etica applicata.

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Sull'autore

Silvia Pierosara

Silvia Pierosara è ricercatrice presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Macerata, dove insegna Storia della filosofia morale e Teorie della giustizia. Si è occupata di alcune questioni di etica contemporanea, esplorando il nesso tra riconoscimento e narrazione da diverse prospettive. Tra i suoi libri: L’orizzonte e le radici. Sul riconoscimento del legame comunitario (2011); Legami privati e relazioni pubbliche. Una rilettura di Axel Honneth (2013); Differenze e narrazione. Per un universale etico condiviso (2018).

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