In un mondo imbevuto di tecnologia e di scienza come quello in cui ci troviamo, la matematica è considerata la conoscenza per eccellenza di ciò che è astratto, oggettivo e vero: perno su cui basare ogni sapere e tribunale per distinguere l’utile dall’inutile, il reale dall’illusorio. Tuttavia, la matematica non è la disciplina inerte e assoluta che si è soliti rappresentare: è figlia di una storia e di un percorso che ne rivelano una dinamica più inquieta e meno scontata, dove le tante alternative offrono un’immagine completamente diversa non solo della matematica stessa, ma anche del mondo e della scienza che di questo si può avere. Il libro ripercorre alcuni passaggi recenti di questa storia, dando voce a quelle possibilità che dentro la matematica cercano di ribadire l’importanza del senso, del gesto, di un rapporto fluido e osmotico con il reale. Vero e proprio manifesto di una matematica “minoritaria”, il libro di Giuseppe Longo restituisce alla scienza per eccellenza un volto più umano e quindi più libero.
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Language
Italian -
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About the author
Giuseppe Longo
Giuseppe Longo è direttore di ricerca emerito al CNRS, Centro Interdisciplinare Cavaillès, École Normale Supérieure di Parigi. Matematico di formazione, è stato professore ordinario di Informatica presso l’Università di Pisa. Ha trascorso tre anni negli Stati Uniti (all’Università di Berkeley, al M.I.T., alla Carnegie Mellon) come ricercatore e Visiting Professor. Recentemente ha esteso i suoi interessi di ricerca all’epistemologia della matematica e della biologia. È autore e coautore di oltre cento articoli e tre libri in inglese.