La fede e l'anatema La crociata oscurantista di Joseph Ratzinger contro la modernità

La fede e l'anatema

La crociata oscurantista di Joseph Ratzinger contro la modernità

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Ai tempi del Concilio Vaticano II Joseph Ratzinger è una figura di punta della teologia progressista. Il Sessantotto rappresenta per lui uno shock: conduce, a suo dire, a “un collasso spirituale”, perché vuole “conquistare la completa libertà sessuale”. Da allora la vita di sacerdote di Joseph Ratzinger è una continua denuncia della modernità e dei suoi mali, il più grave e strutturale dei quali è il relativismo, cioè la pretesa di non riconoscere la Verità della religione cattolica. Nei suoi ventitré anni come prefetto della Congregazione per la dottrina della fede e poi, dal 2005 al 2013, come Papa con il nome di Benedetto XVI, Ratzinger lancia una vera e propria crociata oscurantista permanente. Il suo scopo è quello di capovolgere l’assunto seicentesco di Grozio secondo cui nelle relazioni politiche bisogna agire etsi Deus non daretur (come se Dio non ci fosse), chiedendo che la vita degli Stati e dei cittadini, credenti e non credenti, sia sottomessa all’imperativo veluti si Deus daretur (come se Dio ci fosse). 

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Paolo Flores d'Arcais

Paolo Flores d'Arcais (Cervignano del Friuli, 1944), filosofo e direttore di “MicroMega”, è stato tra gli animatori del Sessantotto e dei Girotondi. Tra le sue opere più recenti: Contro Habermas (2021), Controversia sull’essere (con Maurizio Ferraris, 2021), Questione di vita e di morte (2019) e La guerra del Sacro (2016).

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