La creatività come metodo sociologico

La creatività come metodo sociologico

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A differenza della speculazione astratta e del puro fantasticare, la creatività è un’attività immaginativa in grado di fuoriuscire dalla dimensione ideativa per oggettivarsi in prodotti originali: artefatti, invenzioni, scoperte scientifiche, opere estetiche, pratiche comportamentali, ecc. Non è soltanto una facoltà mentale. Nelle relazioni della vita associata, la creatività fuoriesce dall’interiorità individuale per incanalarsi nelle spirali del pensiero collettivo che costruiscono la realtà sociale. Opera anche nella comunità scientifica mutandone, ciclicamente, l’ordine paradigmatico entro il quale fondare le sue certezze teoriche e metodologiche. Ma come può agire il pensiero poietico all’interno della conoscenza sociologica? L’ipotesi esplorata dal saggio è quella di intendere la creatività come un metodo empirico-ideale orientato a comprendere, tra arte e scienza, qualcosa di nuovo dalla realtà enigmatica, complessa e mutevole del sociale.

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About the author

Pier Luca Marzo

Pier Luca Marzo insegna Sociologia generale e dell’immaginario all’Università degli Studi di Messina. Attraverso l’approccio morfologico, i suoi interessi di ricerca sono orientati alla comprensione delle metamorfosi bio-sociali indotte dalla tecno-scienza. Lungo questo percorso scientifico, le sue pubblicazioni si sono occupate della naturalizzazione del mutamento sociale, di teoria sociale dell’artificiale, della costruzione digitale del corpo, di zootecnica politica, dell’immaginario neutro della tecnica, di accelerazione del tempo e postumano. A questo tema ha dedicato la sua ultima monografia La natura tecnica del tempo. L’epoca del post-umano tra storia e vita quotidiana (Mimesis, 2013). È fondatore e direttore della rivista “Im@go. A Journal of the Social Imaginary” (Mimesis) e membro del direttivo della sezione AIS – Immaginario.

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