Il sacrificio di Hegel

Il sacrificio di Hegel

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È nel cuore del movimento del destino tragico che si rivela l’“alba” del cristianesimo, la sua possibilità e il suo divenire, la sua condizione e il suo futuro. E questo movimento non può e non deve essere del tutto estraneo alla bella totalità greca. Infatti, secondo Hegel, non si può dire che ci sia stata una “nascita” del cristianesimo. Il cristianesimo è sempre stato in divenire, ed è nel e attraverso il suo divenire che diventa. Tale è la forza della sua eventualità. Il cristianesimo non è un fulmine a ciel sereno che cambia tutto. Al contrario, il suo evento, ciò che rende il cristianesimo l’unico evento autentico, è che quando accade, riconosciamo che, in realtà, c’è sempre stato. Ma come è possibile? Come comprendere la “doppiezza” insita nel cristianesimo, cioè il fatto che esso sia giunto alla filosofia come una rivelazione, ma, allo stesso tempo e simultaneamente, il fatto che questa rivelazione fosse già da sempre a fondamento onto-teo-teleo-logico del filosofare? La risposta di Hegel è che l’identità filosofico-cristiana è sempre già alla prova del proprio auto-spostamento. E c’è qualcosa di unico in questo che non può essere estraneo alla questione della Storia.

Book details

About the author

Joseph Cohen

Joseph Cohen, filosofo francese, si occupa prevalentemente di idealismo tedesco, decostruzione e fenomenologia, e del rapporto tra filosofia e religione (ebraismo e cristianesimo). Dal 2007 è professore di filosofia moderna e contemporanea all’University College di Dublino (Irlanda).

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