Il mondo naturale e il movimento dell’esistenza umana

Il mondo naturale e il movimento dell’esistenza umana

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Tra il 1950 e il 1976, malgrado le prove e i contrattempi, Patočka ha ripreso spesso la sua meditazione sul mondo nel quale viviamo e dal quale la scienza ci allontana nello momento stesso in cui ne scopre l’oggettività. I dieci saggi qui raccolti permettono di seguire l’itinerario di pensiero che ha portato il filosofo ceco a porre la questione di una fenomenologia trans-soggettiva e a ripensare, in questa prospettiva, il concetto aristotelico di movimento. Lungo il percorso appare evidente che dal 1910 Husserl liberava il significato fondamentale del “problema” di un mondo naturale; tuttavia, soltanto una fenomenologia che porta a compimento ciò che la Kehre heideggeriana inaugura, ha qualche possibilità di reperire le giustificazioni di un quotidiano in cui mito, lavoro e scienza trovano senso in queste grandi manifestazioni della libertà con l’altro che sono il sacrificio e la cosiddetta vita normale.

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Jan Patočka

Jan Patočka (1907-1977) filosofo ceco di fama internazionale, è stato allievo di Edmund Husserl e Martin Heidegger. È il maggiore esponente del pensiero fenomenologico nell’Europa dell’Est. Celebri anche i suoi studi di pedagogia. La concezione della fenomenologia in Patocka differisce soprattutto circa il ruolo del soggetto. Patocka ritiene infatti che la visione di Husserl idealizzi il soggetto a scapito dei tanti e diversi contesti in cui è inserito. Portavoce del movimento nazionale per i diritti civili, Patocka morì in seguito alle percosse ricevute durante uno degli interrogatori della polizia del governo comunista cecoslovacco. Tra i suoi libri più recenti tradotti in italiano ricordiamo: Saggi eretici sulla filosofia della storia (2008); Platonismo negativo (2015).

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