Segni del tempo Un lessico politicamente scorretto

Segni del tempo

Un lessico politicamente scorretto

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Da Abiura a Zero, passando per Clandestino, Cosmopolitica, Disinformazione, Flessibilità, Futuro, Immunità, Parolacce, Riformista, Vergogna e numerose altre voci, il “lessico politicamente scorretto” che ci presenta Paolo Fabbri in Segni del tempo non vuole rinchiudere le parole che usiamo entro definizioni precise, ma attraversare con esse pratiche di senso, espressioni, azioni, passioni e ragioni del nostro vivere contemporaneo. In origine pubblicate singolarmente nella rubrica Parole, parole, parole del quotidiano “l’Unità”, queste voci vogliono essere un organismo semiotico vivente e sperimentale, e sperano di attecchire in vari campi semantici. Perché il senso delle parole, secondo Fabbri, non è intrinseco, ma è definito dalla loro posizione nel discorso e continuamente negoziato nelle conversazioni e nei dibattiti. Anche i temi trattati – semiotica, arte, letteratura, scienza, media, politica, guerra – rispondono all’esigenza di una nuova alleanza tra discorsi, di un’etologia dell’enunciazione, delle pratiche di senso in scambio e conflitto perenne, politicamente scorrette e intessute di parole sempre penultime.

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Sull'autore

Paolo Fabbri

Paolo Fabbri (1939-2020) è stato un semiologo italiano. La sua attività intellettuale ha spaziato in molteplici campi: dal linguaggio alle arti, dalla comunicazione alla filosofia, dalla sociologia all’epistemologia. Tra le sue recenti pubblicazioni ricordiamo: Fellinerie (2016); L’efficacia semiotica (2017); Biglietti d’invito per una semiotica marcata (2021).

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