Stefano Marino Verità e non-verità del popular

Stefano Marino

Verità e non-verità del popular

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Nel pensiero di Theodor W. Adorno, esponente di spicco della teoria critica della società legata alla Scuola di Francoforte, il confronto con la cultura di massa (o, più precisamente, con l’industria culturale) e con l’esperienza estetica “diffusa” e spesso “distratta” che la caratterizza gioca un ruolo molto importante, ancorché perlopiù in un senso critico. In particolare, al centro di numerose ricerche e numerosi scritti di Adorno si trova il confronto critico con gli sviluppi novecenteschi della “musica leggera” o popular music, che per il filosofo tedesco comprendeva anche il jazz. Tali argomenti sono sempre analizzati da Adorno con un approccio dialettico che porta a mettere in luce e ad enfatizzare l’intreccio di aspetti diversi (filosofici, sociologici, musicologici, critico-culturali, politici) che vengono poi a raccogliersi intorno alla domanda sulla verità e non-verità dei fenomeni di volta in volta presi in esame. Il libro analizza questo complesso di problemi a vari livelli, confrontandosi con la natura aperta, plurale e dinamica del pensiero di Adorno, e investigando specificamente la tematica della verità e non-verità della popular culture. Procedendo in modo critico e mai dogmatico “con Adorno” ma al contempo, ove necessario, “contro Adorno”, il libro prende in esame i rapporti tra arte e società, tra aura e merce, tra dimensione estetica e potenziale politico, con un focus primario sulla popular music della nostra epoca e con numerosi esempi tratti da questo ambito.

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Sull'autore

Stefano Marino

Stefano Marino è ricercatore di Estetica presso l’Università di Bologna. Le sue ricerche vertono principalmente sull’ermeneutica filosofica, la teoria critica francofortese, l’estetica della moda e la filosofia della musica. È autore di Aesthetics, Metaphysics, Language: Essays on Heidegger and Gadamer (2015), Aufklärung in einer Krisenzeit: Ästhetik, Ethik und Metaphysik bei Theodor W. Adorno (2015), La filosofia di Frank Zappa. Un’interpretazione adorniana (2014), Fusioni di orizzonti. Saggi su estetica e linguaggio in Hans-Georg Gadamer (2012) e Gadamer and the Limits of the Modern Techno-Scientific Civilization (2011). È inoltre co-curatore di Filosofia del jazz e prassi di libertà (2018), Philosophical Perspectives on Fashion (2016), Theodor W. Adorno: pensiero dialettico ed enigma della verità (2016), Nietzsche nella rivoluzione conservatrice (2015), Filosofia e popular music. Da Zappa ai Beach Boys, dai Doors agli U2 (2013), Domandare con Gadamer. Cinquant’anni di Verità e metodo (2011) e I sentieri di Zarathustra (2009). Ha tradotto in italiano libri di Th. W. Adorno, H.-G. Gadamer e C. Korsmeyer ed è autore di numerosi saggi e articoli apparsi in riviste e volumi italiani e internazionali.

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