Il capitalismo neoliberale può radicalizzarsi a destra, riarmarsi, impazzire, ma non può abolire la storia. Attualmente liberali e fascisti si contendono rabbiosamente la gestione di questo capitalismo occidentale in crisi e stanno creando un sistema di potere che non ha più nulla a che fare con la democrazia e che l’autore definisce “liberalfascismo”. Oggi che il pianeta è sottoposto a una crisi climatica che sconvolge la natura e mette in discussione la civiltà umana; oggi che lo sterminio del popolo palestinese viene assorbito nella normalità della politica; oggi che il riarmo e la guerra vengono esaltati; oggi che la crisi economica e sociale viene affrontata con i dazi, oggi emerge tutta la crisi della restaurazione capitalista iniziata più di cinquant’anni fa. E con questa crisi rinasce la necessità, e un poco alla volta anche la realtà, del socialismo. Quello che è stato fatto può essere ripreso, magari imparando dalla sua sconfitta. Solo rovesciando il sistema capitalista, solo riprendendo il percorso mondiale dei principi e delle idee del socialismo, l’umanità e il pianeta possono salvarsi dalla catastrofe che questi decenni hanno preparato. Solo il socialismo ci può salvare.
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Lingua
Italiano -
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Sull'autore
Giorgio Cremaschi
Giorgio Cremaschi (Roma, 1948) è un sindacalista italiano. È stato presidente del Comitato centrale della Federazione Impiegati Operai Metallurgici, l’organizzazione dei metalmeccanici della CGIL, e portavoce nazionale di Potere al Popolo!. Collabora con l’Unione Sindacale di Base e partecipa a movimenti pacifisti e ambientalisti. Tra le sue pubblicazioni: Liberismo o libertà (con M. Revelli, 1998), Il salario è un furto (1999), Il regime dei padroni (2010), Lavoratori come farfalle (2014).

