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L’opera cinematografica è a tutti gli effetti un’opera d’arte. È un prodotto culturale, una forma di narrazione che merita – ed esige – di essere analizzata e valutata nella sua autonomia e non semplicemente con finalità di servizio, come “illustrazione” di altro. Ogni film è un racconto, che però non si limita alla semplice narrazione dei fatti, ma utilizza un linguaggio specifico che è parte del racconto stesso, con una sua grammatica, una sua sintassi e una sua storia. Se è vero quindi che i film hanno la capacità di rinnovare miti e riti, con questo libro si tenta di restituire i contenuti intellettuali e formali alla base di alcuni dei film più noti dell’ultimo decennio. Una ricerca tesa a far emergere i presupposti filosofici impliciti che hanno ispirato e mosso gli autori di queste opere. Non per spiegare i film, ma per aprire uno o più orizzonti che ne permettano una fruizione più ampia e approfondita. Una riflessione che prende quindi le mosse dal film, restituendo la ricca e complessa filigrana concettuale insita nell’opera, concedendo dunque la “parola ai film”.

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Sull'autore

Bartolo Ayroldi Sagarriga

Bartolo Ayroldi Sagarriga ha conseguito la laurea in Scienze filosofiche nel 2011 ed è fotografo, videomaker e autore di diversi cortometraggi. Dal 2011 è direttore artistico del festival internazionale del cortometraggio Fiaticorti di Istrana (TV), di cui ha vinto il premio per il miglior cortometraggio veneto nel 2010.

Umberto Curi

Umberto Curi è professore emerito di Storia della filosofia all’Università degli Studi di Padova. Visiting Professor alle Università di California (Los Angeles) e di Boston, ha tenuto lezioni e conferenze presso una ventina di università europee e americane. Ha pubblicato più di quaranta volumi, alcuni dei quali hanno conseguito premi e riconoscimenti nazionali e internazionali. Fra i suoi libri ricordiamo: Endiadi. Figure della duplicità (1995); L’apparire del bello. Nascita di un’idea (2013); La porta stretta. Come diventare maggiorenni (2015); Le parole della cura. Medicina e filosofia (2017); Il colore dell’inferno. La pena tra vendetta e giustizia (2019). Ha diretto per oltre vent’anni la Fondazione culturale Istituto Gramsci Veneto ed è stato per un decennio membro del Consiglio direttivo della Biennale di Venezia.

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