Opus incertum Psicoanalisi, conoscenza, spiritualità

Opus incertum

Psicoanalisi, conoscenza, spiritualità

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L’antica tecnica dell’opus incertum consiste nell’uso di frammenti di vario tipo per costruire superfici policrome. Frammenti che solo nel loro insieme possono accennare a delle figure, comunque imperfette. Noi vorremmo che il nostro pensiero fosse capace di assemblare le esperienze e le idee in modo da farle combaciare perfettamente, come nei puzzle. Eppure così rischieremmo di completare una parete che ci chiude alla realtà. Il pensiero sistematico attua una semplificazione che “pulisce” la realtà, oppure si accanisce in analisi che lo svuotano di senso. Il pensiero psicoanalitico non può cristallizzarsi in sistemi o perdersi in acrobazie semantiche. Il richiamo dei grandi temi dell’esistenza è troppo potente. Ma se ci troviamo disarmati di fronte a una realtà che credevamo di poter conquistare, non ci resta che procedere con quei frammenti che costellano la nostra esperienza di esseri umani, prima ancora che di psicoanalisti. Frammenti che ci definiscono proprio non definendoci.

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Sull'autore

Giuseppe Pellizzari

Giuseppe Pellizzari è stato uno psicoanalista e membro ordinario con funzioni di training della Società Psicoanalitica Italiana (SPI) e dell’International Psychoanalytical Association (IPA). È stato inoltre presidente del Centro Milanese di Psicoanalisi Cesare Musatti. È autore di: L’apprendista terapeuta. Riflessioni sul “mestiere” della psicoterapia (2002), La seconda nascita. Fenomenologia dell’adolescenza (2010) e L’oggetto. Viaggio di uno psicoanalista ai confini dell’esperienza (2015).

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