Lo psicodramma e il tempo ritrovato

Lo psicodramma e il tempo ritrovato

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Traendo spunto dal Teatro della Spontaneità di Jacob Levy Moreno nella Vienna della Secessione, il volume considera le visioni del mondo matrici della psicologia del profondo e presenti sulla scena dello psicodramma. In queste pagine il tema si sviluppa attraverso un’analisi di concezioni che, a confronto con le psicologie di Adler, con la teoria dello psicodramma analitico individuativo di Gasca, con la concezione di Jung e con il biologismo di Freud, aprono a significati conformi ai temi della psicologia esistenziale, interrogativi, seppur irrisolti, sul senso della vita secondo questi autori. La memoria del passato ha rilievo attraverso le intermittenze del cuore e il sentimento che ridona alla vita la bellezza e la malinconia delle ricordanze. Ed è in questa prospettiva che l’interrogativo sul senso della psicoterapia richiama le immagini che ripropongono scrittori e poeti – più di quanto non abbiano espresso gli analisti – e che in un gruppo assumono trasparenza nella visione di un “Tempo ritrovato”.

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Sull'autore

Mario Vigliano

Mario Vigliano, psicoterapeuta, analista adleriano, psicodrammatista e formatore. Ha insegnato presso le scuole di specializzazione in Psicoterapia dell’Università di Torino e della Scuola S.A.I.G.A. È autore di Vienna e la nascita dello psicodramma (2015), un testo sulla Grande Vienna in cui si incontrarono Freud, Adler e Moreno. La sua pratica di psicodrammatista, orientata dalla psicoterapia esistenziale, dalla memoria del cuore e dalla ricerca del “tempo perduto”, conduce a vissuti, sogni e ricordi che, in scena, assumono intensità nel vitale sorriso del gioco.

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