Leopardi e la filosofia

Leopardi e la filosofia

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Remo Bodei ha coltivato a lungo il suo interesse per Giacomo Leopardi. Ne ha scritto a partire dal 1992, spesso in occasione di interventi a convegni e relazioni, fino alla conferenza tenuta nel 2017 al XIV Convegno Internazionale di Studi Leopardiani su Leopardi e la cultura del Novecento. Modi e forme di una presenza. La lunga frequentazione con l’opera leopardiana lo ha portato a riflettere su temi filosofici di grande rilievo, quali il problema del male e l’idea e l’immagine dell’infinito e del limite, anche in rapporto al dibattito sul sublime e al contrasto tra classici e romantici. Bodei si è anche misurato con gli aspetti più rilevanti del pensiero leopardiano, tematizzando il rapporto del poeta con la filosofia e il concetto di “ultrafilosofia”. I saggi qui raccolti – alcuni editi per la prima volta, sempre controllati a partire dalle versioni, a volte diverse, che il filosofo conservava – testimoniano l’importanza assunta da Leopardi nella ricerca storica e filosofica di Remo Bodei.

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Sull'autore

Remo Bodei

Remo Bodei (1938-2019), storico della filosofia e filosofo, è stato professore alla Scuola Normale Superiore di Pisa e ha insegnato in varie università europee e statunitensi. Si è distinto per gli studi sull’idealismo tedesco e sul pensiero hegeliano (Sistema ed epoca in Hegel, 1975), estendendo poi i suoi interessi alla filosofia della storia di Ernst Bloch (Multiversum, 1979) e alla cultura filosofico- letteraria romantica (Hölderlin, 1980; Scomposizioni, 1987). In seguito si è impegnato in una personale ricostruzione storica del contrasto tra ragione e passioni, analizzandone le implicazioni sul piano etico-politico (Geometria delle passioni, 1991). Della sua produzione più recente si segnalano: Limite (2016); Le forme del bello (2017); Dominio e sottomissione (2019).

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