
Prendendo spunto dalle aporie (significativamente analoghe) evidenziate da Husserl nelle sue Lezioni sulla coscienza interna del tempo e da Platone nella sua analisi dell’exaifnes nel Parmenide, l’autore tenta una fondazione metafisica del tempo prescindendo da ogni “contaminazione” ontologica. Il tempo nell’atto del suo temporalizzarsi possiede caratteristiche peculiari (negatività, atto del determinare, pura differenza, limite, principium individuationis, libertà, eternità, discrezione). Questo puro tempo si distingue essenzialmente dal tempo coniugato con l’essere, il tempo temporalizzato, entificato. Il puro tempo si determina ulteriormente come logos, pensiero, e, in quanto tale, si contrappone all’essere. L’ultima parte del saggio è dedicata all’analisi del tempo della modernità come tempo prodotto e quindi in qualche modo addomesticato, asservito al mondo della produzione. Al tempo prodotto si contrappone il tempo di Cristo, indisponibile proprio perché deposto nelle mani del Padre.
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Editore
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Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
Sull'autore
Aldo Biondo
Aldo Biondo ha insegnato per quasi trent’anni storia e filosofia al liceo scientifico A. Labriola di Ostia. Fin dai tempi della tesi di laurea si è interessato al problema del tempo. Ha pubblicato nella rivista “Nuova umanità” un saggio intitolato Hegel e il tempo della modernità e nella rivista “Per la filosofia” il saggio Aspetti del problema della temporalità in Husserl e Heidegger. Il presente saggio è una sintesi degli studi e delle riflessioni compiuti dall’autore in questi anni.