La nascita dell’estetica di Freud

La nascita dell’estetica di Freud

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Scritto nell’estate del 1906 e pubblicato l’anno successivo, il saggio Il delirio e i sogni nella “Gradiva” di Wilhelm Jensen è una tappa importante nella riflessione estetica di Freud. Egli ricostruì attorno al protagonista jenseniano Norbert Hanold un caso psicoanalitico, mostrando come medico e poeta avevano per vie diverse analoga facoltà di calarsi nelle profondità dell’essere. L’indagine di Russo si volge da un lato alla minuta ricostruzione delle radici culturali della novella, di cui vengono rintracciati i legami con il concetto di ecstatic vision di Prichard, fino al mesmerismo; dall’altro a mostrare che la lettura di Freud, esercizio di alto virtuosismo letterario, fu di fatto “coattante, metodologicamente scorretta e di valore scientifico molto dubbio”. Ma è con questa lettura, anzi, con questa autentica riscrittura della novella jenseniana, che Freud si avvicinò alla problematica estetica, iniziando quella riflessione che pochi mesi dopo avrebbe più compiutamente sintetizzato nella conferenza Il poeta e la fantasia.

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Sull'autore

Luigi Russo

Luigi Russo (1943-2018), laureato sia in Lettere, sia in Filosofia, allievo di Cesare Brandi, è stato professore ordinario di Estetica nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Palermo, dove ha tenuto anche l'insegnamento di Storia dell'Estetica, ed è stato Coordinatore del Dottorato di Ricerca in Estetica e teoria delle arti. È stato anche Presidente Emerito della Società Italiana d'Estetica. Ha fondato ed è stato presidente del Centro Internazionale Studi di Estetica, fin dalla sua costituzione, il 27 novembre del 1980.

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