La città del sole La percezione magica del mondo e l’utopia

La città del sole

La percezione magica del mondo e l’utopia

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Alla nuova edizione della Città del Sole di Campanella si affianca un saggio introduttivo da cui traspare una visione per più versi inedita del filosofo di Stilo, la cui utopia conduce anche ad una riflessione sul “Principio Speranza” centrale nel pensiero di Ernst Bloch. Chi fu Campanella? Certo non fu un sognatore di belle città ideali. Fu un frate ribelle e un filosofo rivoluzionario che sulla base di una visione messianica e apocalittica della storia intese realizzare uno Stato al tempo stesso teocratico e comunista – la Città del Sole − che avrebbe dovuto rovesciare l’ispanico Regno di Napoli. Ma, fallita quell’esperienza, fu anche, successivamente, un grande teorico della Controriforma. Fu un pensatore ambiguo uso alla dissimulazione, un demone dostoevskijano interiormente scisso «che sentiva voci e il “sibilare di venti” nella propria testa e affermava di vedere demoni travestiti da angeli». Importante rimane, al di là del pensiero politico, l’ontologia e la metafisica campanelliana e, soprattutto, la teoria dell’alienazione strutturalmente insita nella relazionalità umana, che richiama le più radicali tesi della psicopatologia moderna.

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Sull'autore

Tommaso Campanella

Tommaso Campanella, alla nascita Giovanni Domenico Campanella, noto anche con lo pseudonimo di Settimontano Squilla[1] (Stilo, 5 settembre 1568[2] – Parigi, 21 maggio 1639), è stato un filosofo, teologo, poeta e frate domenicano italiano.

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