L’intervallo sospeso connettoma cronico dell’arte

L’intervallo sospeso

connettoma cronico dell’arte

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Quali risposte ha dato il mondo dell’arte al Covid-19? In questo viaggio il cui inizio coincide con il principio della pandemia e prosegue per l’intero anno successivo, vengono prese in esame le iniziative dei principali musei italiani e internazionali e le opere di diversi artisti – da Jenny Holzer a Bruce Nauman, da Rael San Fratello a Fabrizio Plessi – che hanno cercato di contrastare il completo arresto del mercato, della cultura e dei nuovi fenomeni di comunicazione mediatica rielaborandoli alla luce dei social media e delle pratiche della Jeek Culture.

Particolare attenzione è stata data all’“intervallo perduto” (concetto espresso da Gillo Dorfles in un testo pionieristico del 1980), ossia all’esposizione ininterrotta, sperimentata soprattutto durante il primo lockdown, al flusso costante di dati e informazioni sul virus, concetto che si lega all’“intervallo sospeso”, esemplificato dalla pausa collettiva che gran parte della popolazione mondiale ha sperimentato nella propria quotidianità col flusso esasperato e manipolato di immagini visive, intervallo definito da Gabriele Romeo come “nuovo connettoma cronico dell’arte”. La chiusa del volume è affidata a un approfondimento sui musei virtuali e ai contributi di Andrea Balzola, Edoardo Di Mauro e Gabriele Perretta.

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Sull'autore

Gabriele Romeo

Gabriele Romeo è nato a Palermo nel 1983. Storico, critico d’arte e curatore, insegna Storia dell’arte contemporanea, Fenomenologia delle arti contemporanee, Storia delle arti applicate all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Nel 2017 è stato curatore del Padiglione dello Stato Plurinazionale della Bolivia alla 57ª Biennale d’Arte di Venezia. Presidente della sezione italiana di AICA (Associazione Internazionale dei Critici d’Arte).

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