L’immaginario ipertrofico Il fallo e i suoi possibili destini nella psicosi e nella perversione

L’immaginario ipertrofico

Il fallo e i suoi possibili destini nella psicosi e nella perversione

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L’identificazione con il fallo viene posta da Lacan come un possibile aspetto che accomuna il destino del rapporto con il fallo sia per soggetti psicotici che perversi. Un’ipertrofia dell’identificazione fallico-immaginaria, unitamente ad un’incandescenza dell’immaginario, la cui dimensione appare “prevalente”, apparenta la struttura clinica psicotica – in alcune sue declinazioni – e quella perversa. In questo lavoro si cercherà, a partire da un inquadramento del concetto di fallo da Freud a Lacan, di mettere in tensione questi punti di affinità, per evidenziare tuttavia non solo in quale specifica direzione questa ipertrofia fallico-immaginaria si possa andare a declinare nella psicosi e nella perversione, ma anche la radiale differenza tra le due strutture cliniche in relazione all’Edipo ed alla castrazione simbolica, differenza che rende psicosi e perversione per nulla assimilabili. In questo itinerario, Schreber e Gide saranno due fari, due poli di riferimento per certi versi esemplari, per raccordare le questioni teoriche sollevate con “destini” possibili in cui l’umano può incorrere per far fronte ed abitare la propria esistenza.

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Sull'autore

Lucia Simona Bonifati

Lucia Simona Bonifati è laureata in filosofia e psicologia, psicoterapeuta e psicoanalista. Socio fondatore di Jonas Onlus, è attualmente socio Jonas. Socio fondatore di Telemaco di Jonas-Milano. È membro SMP. È docente IRPA presso la sede di Milano e di Ancona. Ha scritto La psicosi in Jacques Lacan. Da Aimée a Joyce (2000) e diversi articoli su riviste specializzate. Di recente ha pubblicato per Mimesis: “Pas-se de tango”, in N. Divincenzo, B. Giacominelli (a cura di), Il mare della formazione (2020).

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