L’arte romana oltre l’autore Originalità, imitazione e riproduzione

L’arte romana oltre l’autore

Originalità, imitazione e riproduzione

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L’individuazione di un soggetto come autore appare da sempre una caratteristica fondamentale della produzione visuale, attore trainante delle umane esigenze espressive. L’autorialità e tutte le derivazioni semantiche a essa riferite come la dicotomia originale/falso sono accezioni moderne. Il concetto di autorialità è legato innanzi tutto alla pratica del “riconoscimento”: il riconoscimento dell’intenzionalità individuale, il riconoscimento pubblico dell’autore da parte dei fruitori e soprattutto degli studiosi, il cui unico scopo sembra spesso essere la scoperta della personalità e della biografia dell’artista. Prendendo in esame una serie di opere scultoree in nudità, il presente volume cerca invece di dimostrare come questo sforzo tutto intellettuale e ingannevole non tenga conto delle prerogative specifiche della cultura artistica della Roma antica, che hanno poco a che vedere con il sistema autore-artista-originale su cui si struttura la concezione contemporanea di “Arte”. La produzione artistica romana è quindi definita da caratteristiche diverse come l’imitazione, la riproducibilità, la serialità e la traduzione culturale di linguaggi artistici precedenti.

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Sull'autore

Mariateresa Curcio

Mariateresa Curcio è attualmente assegnista di ricerca alla Sapienza Università di Roma. Ha conseguito un dottorato in archeologia classica congiuntamente all’Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne e alla Sapienza Università di Roma. Ha collaborato con la cattedra di archeologia classica dell’Università degli Studi di Ferrara. Si occupa di produzione artistica nel mondo romano, di delimitazioni spaziali nel mondo antico con un approccio antropologico e di tecniche di allestimento e comunicazione dei Beni culturali.

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