Islam africani La preferenza sufi

Islam africani

La preferenza sufi

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Profondo conoscitore delle popolazioni di fede islamica del Mali meridionale, l’antropologo Jean-Loup Amselle propone in questo saggio una visione dell’Islam africano finalmente al di fuori degli stereotipi coloniali e postcoloniali. Il concetto di “Islam nero”, per molti studiosi strettamente legato ai fenomeni della stregoneria e del feticismo, è, secondo Amselle, una costruzione del colonialismo che ha appiattito e semplificato il fenomeno, proprio come quello di “Islam sufi”, una sorta di sua appendice postcoloniale. Per comprendere a pieno l’evoluzione e le problematiche relative all’Islam in Africa, l’antropologo francese rievoca episodi storici e vicende politiche che ne hanno contraddistinto lo sviluppo, sfatando alcuni miti che, da anni, hanno accordato al fenomeno una prevalenza sufista – promossa in realtà da una parte non maggioritaria – e hanno riconosciuto l’Islam africano come Islam pacifico, trascurando il ruolo delle guerre condotte in molti paesi contro gli infedeli.

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    Italiano
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    Francese
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Sull'autore

Jean-Loup Amselle

Jean-Loup Amselle, direttore di studi all’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi (Ehess), è autore di numerose pubblicazioni, tra cui, tradotte in italiano: Logiche meticce (1999), Connessioni (2001), L’arte africana contemporanea (2007). Per Meltemi ha pubblicato: Il distacco dall’Occidente (2009), Il museo in scena (2017), Islam africani (2018) e ha curato, con Elikia M’Bokolo, L’invenzione dell’etnia (2017).

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