Il destino del presente Storia, tempo e vita. Simmel e noi

Il destino del presente

Storia, tempo e vita. Simmel e noi

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Nel nostro presente il rapporto tra filosofia e storia, tra storia della filosofia e filosofia della storia, tra tempo della storia e pensiero della storia e tra Chronos, Kairos e Krisis, continua ad animare il dibattito filosofico-culturale dal momento che l’urgenza della contemporaneità non smette di bussare alla porta della storia e a inquietare le forme di vita dell’umanità, in un’epoca in cui la macchina del caos rende difficile la comprensione dell’irrazionalità, l’imprevedibile futuro del vivente e se la Storia abbia un senso. In questo scenario, Antonio De Simone, nell’intrico narrativo e filosofico che intrama Il destino del presente, rilegge Georg Simmel nel XXI secolo problematizzando il suo stile di pensiero nei sentieri in cui egli è maestro nel “fare filosofia” anche attraverso l’interpretazione del rapporto tra storia, tempo e vita. L’esemplarità di Simmel e il suo essere un “classico” nostro contemporaneo sono una formidabile conferma di quanto sia proficua per noi non solo la sua “eredità”, ma soprattutto la sua “fortuna” postuma. Da qui “l’intenzione carsica” di questo libro sulla filosofia di Simmel, ovvero il “pendolo filosofico” che nelle sue pagine pulsa oscillando ritmicamente nella sua opera e che procede oltre, da Simmel a noi e, viceversa, attraverso Hegel e la potenza del negativo, da noi a Simmel. Dunque, Simmel e noi e, parimenti, noi e Simmel. Questa è la posta in gioco che, per De Simone, ci spinge, parafrasando Jaspers, a pensare che oggi «il modo in cui ciascuno interpreta Simmel è, al tempo stesso, il criterio del suo filosofare».

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Sull'autore

Antonio De Simone

Antonio De Simone, filosofo e saggista, è professore di Storia della filosofia e Filosofia della cultura all’Università di Urbino. Nel 2013-14, con l’Abilitazione Scientifica Nazionale, ha ottenuto l’idoneità a professore ordinario di Storia della filosofia e di Filosofia politica. Con un peculiare stile intellettuale si è occupato del pensiero filosofico, politico, etico-giuridico, ermeneutico, estetico e sociologico moderno e contemporaneo; ha analizzato, tra l’altro, il rapporto tra soggetto, conflitto e potere nelle metamorfosi della modernità a partire da Machiavelli; ha inoltre contribuito alla ricezione nazionale e internazionale dell’opera di Georg Simmel e di Jürgen Habermas. È autore di oltre una quarantina di volumi; tra i recenti: L’inquieto vincolo dell’umano (2010); Passaggio per Francoforte (2010); Dislocazioni del politico (2011²); Conflitto e socialità (2011); Il soggetto e la sovranità (2012); Alchimia del segno (2013); Machiavelli (2013); L’arte del conflitto (2014, 2016²); L’Io reciproco (2016); Intervista a Machiavelli (et. al., 2017³, Premio Letterario Nazionale “U. Fraccacreta”, 2018); Il ponte sul grande abisso (2017²); La via dell’anima (2017); Dismisure (2017); Il primo Habermas (2017²); Destino moderno. Jürgen Habermas. Il pensiero e la critica (2018); Post res perditas. Discorsi su Machiavelli. Lezioni Urbinati (2019). Ha curato le raccolte di saggi Leggere Simmel (2004); Identità, spazio e vita quotidiana (2005); La vita che c’è (et. al., 2006, 2 voll.); Diritto, giustizia e logiche del dominio (2007); Paradigmi e fatti normativi (2008); Per Habermas (et. al., 2009); Leggere Canetti (et. al., 2011). Ha ricevuto premi e riconoscimenti di prestigio per la sua attività scientifica. Collabora con riviste nazionali e internazionali. È direttore di Collane editoriali ed è Socio Ordinario dell’Accademia Raffaello di Urbino. È stato relatore al Festivalfilosofia di Modena.

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