Fuoco pallido W.G. Sebald: l’arte della trasformazione

Fuoco pallido

W.G. Sebald: l’arte della trasformazione

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Questo libro nasce dal bisogno, comune a molti lettori di Sebald, di ritornare circostanziatamente su alcuni passi della sua opera poetica e critica, per riprendere a seguirne i percorsi, per scorgere ulteriori strati, ulteriori tempi che vi sono custoditi. Si sarebbe forse tentati per questo aspetto di rinviare addirittura alle “idee estetiche” kantiane, a quelle rappresentazioni dell’immaginazione che danno molto da pensare, senza che alcun concetto determinato sia a esse adeguato, se non fosse per il netto tenore cosale che in generale domina tali passi sebaldiani, per l’ostinazione con cui le venature materiali vi vengono messe in risalto e reiterate, e disposte come pietre segnaletiche di una geografia o stratigrafia che forse non ha analoghi per densità tematica ed esiti estetici nella scrittura del nostro tempo.

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Sull'autore

Salvatore Tedesco

Salvatore Tedesco insegna Estetica presso l’Università di Palermo; è autore di dieci monografie fra le quali L’estetica di Baumgarten (2000), Forme viventi (Mimesis 2008), Forma e forza. Cinema, soggettività, antropologia (2014), e curatore di edizioni di classici dell’estetica (Baumgarten, Herder, Schiller, Weizsäcker) e di numerosi volumi fra i quali Estetica e scienze della vita (con A. Pinotti, 2013). Fa parte dei comitati scientifici e direttivi di numerose riviste, ed è coordinatore del corso di studi in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo dell’Università di Palermo.