Freud, l’inconscio come opposto (1892-1905)

Freud, l’inconscio come opposto

(1892-1905)

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Il saggio di Mario Perniola è una tra le più originali introduzioni filosofiche al pensiero di Freud scritte finora in lingua italiana. Prodotto a metà degli anni Settanta, faceva parte di un progetto editoriale più vasto, del quale alcuni contenuti erano rimasti fino a oggi inediti. Il pensiero di Perniola ha sempre ruotato attorno alla ricerca di una relazione tra gli opposti che andasse oltre, e in maniera eccessiva, il semplice concetto di polarità variamente declinato dalla tradizione metafisica occidentale. L’autore sembra aver trovato, soprattutto nel pensiero di Freud, questa relazione. Emerso dalle carte coeve dell’autore, ricco di lucide riflessioni e di brillanti intuizioni di natura letteraria e politica, questo scritto sembra resistere magicamente allo scorrere del tempo, nella sua “inattuale” e antica arguzia del pensiero, e pare risentire dello spirito e dell’influsso creativo che permeava quel periodo, di cui siamo oggi eredi e debitori.

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Sull'autore

Mario Perniola

Mario Perniola è stato professore ordinario di Estetica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma Tor Vergata. Autore di numerose opere filosofiche, è intellettuale di grande fama, chiamato ad esprimersi sui grandi temi del nostro tempo. Tra le numerose pubblicazioni: La società dei simulacri, Transiti, Del sentire, Contro la comunicazione, Miracoli e traumi della comunicazione. Per Mimesis è stato direttore della rivista Agalma.

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