Della croyance al cinema A partire da Gilles Deleuze

Della croyance al cinema

A partire da Gilles Deleuze

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Con questo studio si è voluto ri-lavorare il concetto di croyance, muovendo dalla sua prima apparizione nel pensiero deleuziano, anche allo scopo di ricostruirne una genesi. Occorreva innanzitutto indagare nella tradizione vitalista in cui la filosofia di Gilles Deleuze è immersa, poiché quella del “vivente” rimane indubbiamente la questione essenziale, posta nel quesito “moderno” per eccellenza: come qualcosa di nuovo è possibile? Non bisognerebbe smettere mai, infatti, di immaginare la storia della filosofia e la storia del cinema come la scena di una battaglia di cui non si conosce anticipatamente l’esito. A partire dalla catastrofe del dopoguerra, il cinema avrebbe saputo registrare assieme a un fondamentale choc del pensiero, un’“esigenza di mondo” che prende il nome di croyance. Poiché una potenza del debole – toute puissance de l’impuissant – appartiene a quest’arte che sceglie di poter ricominciare ogni volta, rilanciando la potenza di una ripetizione differenziante. Pervadendoci di una qualità di presenza, il cinema ci offre dunque la possibilità di rimpiazzare il modello del sapere con un atto di fede radicale che smetta di rivolgersi a un mondo altro per rifondare, in questo, un immanentismo radicale. Nella croyance crediamo di toccare il fondo più evidentemente “patico” di tutto il pensiero deleuziano, forse addirittura il suo più proprio grido filosofico: il faut croire en ce monde. Sublime affezione capace di manifestarsi attraverso un esercizio trascendentale del solo, semplice fatto di essere uomini: credere all’impossibile, al di là di ogni ragione.

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Sull'autore

Patrizia Fantozzi

Patrizia Fantozzi ha conseguito un dottorato in Testi, saperi, pratiche: dall’antichità alla contemporaneità presso l’Università della Calabria ed è stata Visiting PhD presso le università Sorbonne Nouvelle Paris 3 e Paris 8 Vincennes-Saint-Denis. I suoi interessi di ricerca spaziano dalla filosofia del cinema alla teoria dell’immagine. È intervenuta in diversi convegni internazionali, tra i quali l’International Deleuze Studies Conference (2016) con una relazione dal titolo “Croire en ce monde-ci c’est croire à la vie ici”. Gilles Deleuze: Cinema, Belief, Life. Nel 2018, con un progetto risultato vincitore del Bando Cassini finanziato dall’ambasciata di Francia in Italia, ha organizzato presso l’Università della Calabria le Giornate di studio internazionali Daney, le virtù della critica. Negli anni ha collaborato con diverse riviste di cinema specializzate tra cui “La Furia Umana”, “Fata Morgana”, “FilmIdee” e “Filmcritica”.

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